Gp Cottini

Questo sito intende presentare la personalità e le opere del filosofo Giampaolo Cottini, a partire da una selezione ragionata di articoli curati per il quotidiano “La Prealpina“.

Per amore dell’uomo

Fuori del Coro | n. 44-2003

Sono i giorni dei mercatini di oggetti natalizi, delle vendite benefiche di panettoni e stelle di natale, delle proposte di dare un cuore generoso alle prossime festività, e il rischio di perdersi nella molteplicità di proposte pone la domanda su chi sia meglio beneficare nel mare di bene che si potrebbe fare. Ovviamente c’è posto per tutti perché la carità non ha confini, ma è bene evitare il buonismo un po’ dolciastro o la pretesa di risolvere i problemi di tutto il mondo, per concentrarsi su qualcosa di cui si veda uno sviluppo positivo che vada più direttamente al cuore del bisogno umano reale.

Colpisce in questa prospettiva lo slogan delle “tende” AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale), che da anni tornano in Varese nel periodo natalizio, che recita “condividere i bisogni per condividere il senso della vita”, in quanto questa frase mette a tema quanto l’uomo (ogni uomo e non solo quello che vive in Africa o nella favelas brasiliane) abbia bisogno di un significato per vivere, e come solo la risposta a questa domanda di senso costituisca l’avvio di una crescita integrale della persona. Quest’anno la proposta AVSI si precisa come campagna per creare delle borse di studio dedicate a giovani di paesi in via di sviluppo, con lo slogan “educazione+istruzione=sviluppo”. La frase, forse troppo aritmetica, non deve trarre in inganno: non si tratta solo di dare elementari cognizioni tecnico-scientifiche per favorire uno sviluppo economico, ma di andare a fondo di quell’esperienza educativa che permette al singolo di crescere in tutte le dimensioni della sua umanità, sviluppando quella prima insostituibile risorsa che è l’io stesso. Infatti, ogni uomo viene al mondo corredato di esigenze fondamentali, inclinazioni, interessi, capacità, attitudini che chiedono di essere educate, incanalate dentro uno specifico percorso che le realizzi in maniera insieme ordinata e creativa, per il bene del singolo e della società. La scuola diventa normalmente il luogo in cui l’istruzione si coniuga all’educazione, facendo crescere quei talenti naturali che ciascuno riceve, attraverso un percorso disciplinare modulato su un sapere sistematico dei vari aspetti della realtà. Da qui l’importanza che il sistema scolastico assume nelle politiche di sviluppo, anche economico, di un Paese e la necessità di investire in educazione ed istruzione, anche se si tratta di un investimento su tempi lunghi che potrà dare risultati solo nel corso delle generazioni.

Il progetto AVSI, realisticamente, ha il sapore di questa sfida: l’amore all’uomo come aiuto al suo bisogno non si limita a fornire qualche precaria risposta per l’oggi, ma chiede la durata di un tempo che è quello della vita; perciò aiutare una persona oggi a poter ricevere una buona esperienza educativa, a seguire un corso di studi, a sviluppare delle conoscenze essenziali (non solo di tipo pratico), significa metterla in grado domani di avere un’iniziativa propria, di sapersi orientare, soprattutto di avere le ragioni della convivenza e della collaborazione con altri uomini. Ciò sembrerebbe ricordare i dibattiti terzomondisti di qualche decennio fa, quando si diceva che i paesi poveri dovevano essere aiutati ad organizzarsi da sé e non solo ricevere le elemosine del nostro superfluo: in realtà, però, l’insistenza sul binomio educazione-istruzione è più radicale, perchè rimanda alla ricerca del significato come molla vera di ogni sviluppo.

Non a caso una delle destinazioni dei fondi raccolti sarà il sostegno di asili a Bagdad perché i primi anni dell’infanzia sono decisivi per cogliere il senso delle relazioni. Perciò è importante sapere che aiutare delle persone a crescere liberi e consapevoli è il più grande gesto di amore verso l’uomo.

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