Gp Cottini

Questo sito intende presentare la personalità e le opere del filosofo Giampaolo Cottini, a partire da una selezione ragionata di articoli curati per il quotidiano “La Prealpina“.

La novità del Natale

Fuori del Coro | n. 42-2008

Si può pensare al Natale in molti modi: dalla festa un po’ buonistica e dei sentimenti dell’infanzia alla fiera dei regali e degli acquisti, dalla solennità pagana del sole d’inverno alla festività cristiana della nascita di Gesù. Me si corre comunque il rischio di vivere la venuta di questo giorno senza coglierne il senso profondo, oppure di consegnarlo alla stantia memoria di una tradizione che ha smarrito la sua origine e le sue ragioni. Sempre meno, infatti, il Natale parla di Gesù anche se sempre più si affaccia la nostalgia di qualcosa di veramente nuovo, capace di cambiare la vita. Quest’anno poi, il mordere della crisi economica nella quotidianità di tante famiglie rende ancora più arduo cercare la verità del Natale senza imbattersi nel pericolo o di un astratto spiritualismo consolatorio o di una ricerca materialistica di qualcosa che almeno per un giorno plachi le inquietudini.

Ma cosa è davvero il Natale? Certamente la memoria dell’Incarnazione di Cristo come dice la fede cristiana, ma cosa può dire questo alla vita dell’uomo di oggi? Il Natale può essere significativo solo se si capisce cosa significa che Dio entra nella Storia rispettandone tutte le coordinate spazio-temporali, e persino tutte le componenti biologiche e fisiologiche (Cristo è veramente “nato da donna”), e questo fatto scuote l’anima se si scopre la certezza – che da sempre la Chiesa ha sottolineato – dell’unità indissolubile tra la creazione e la Redenzione portata da Gesù.

Quel Bimbo di Betlemme non è un mito o il personaggio di una fiaba, ma è l’uomo vero, colui che porta Verità all’interno di ogni aspetto dell’umano, poiché in Lui tutto ciò che di autentico ognuno può vivere è raccolto e portato a compimento, tanto che simbolicamente nella stalla di Betlemme cielo e terra si toccano e ciò che un tempo era lontano (il Mistero imperscrutabile di Dio) diventa ora presente e prossimo. La ha ben descritto Benedetto XVI nella sua omelia del natale 2007, quando ha detto che “Cristo è venuto per ridare alla creazione, al cosmo, la sua bellezza e la sua dignità: è questo che a Natale prende il suo inizio e fa giubilare gli angeli. La terra viene rimessa in sesto proprio per il fatto che viene aperta a Dio, che ottiene nuovamente la sua vera luce e, nella sintonia tra volere umano e volere divino, nell’unificazione dell’alto con il basso, recupera la sua bellezza e la sua dignità. Così Natale è una festa della creazione ricostituita”.

Ed è questo il messaggio impensabile del Natale: non v’è desiderio del cuore che non trovi corrispondenza in Cristo, non v’è speranza di bene che non trovi il suo compimento, non v’è male che possa distruggere quella positività profonda iscritta nella creazione sin dall’inizio. In sostanza, tutto ciò che era contenuto come promessa nel gesto creatore di cui parla la Genesi trova in quel Bambino di Betlemme il suo pieno compimento. Perciò ha senso parlare di solidarietà, di pace, di amore all’uomo, di attenzione al povero, di accoglienza dell’emarginato e di tutto ciò che il popolo cristiano ha sempre legato alla celebrazione del Natale in termini anche di opere.

Ed è per questo che vale la pena festeggiare con letizia e con generosità, anche di gesti esteriori, questo giorno unico per fascino e profondità. Il Natale non può essere dato per scontato, ma è veramente inizio della “nuova creazione”, fatta di amore all’uomo e al cosmo, di rispetto per la realtà che abbiamo ricevuto, di carità verso tutti sull’esempio di Cristo. Il Natale ha sfondato la solitudine dell’uomo ed ha aperto alla creazione di un’umanità nuova: per questo è veramente giorno gioioso e felice!

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