Gp Cottini

Questo sito intende presentare la personalità e le opere del filosofo Giampaolo Cottini, a partire da una selezione ragionata di articoli curati per il quotidiano “La Prealpina“.

Carnevale ogni scherzo vale

Fuori del Coro | n. 07-1997

Semel in anno licet insanire dice l’antico adagio dedicato al Carnevale: almeno una volta all’anno si può impazzire e rompere gli schemi seriosi della vita normale, cercando uno sfogo nella maschera, nello scherzo, in una follia momentanea destinata a ritornare normalità con l’inizio della Quaresima. La saggezza del nostro grande Padre Ambrogio ci ha regalato qualche giorno di follia in più rispetto ai fratelli di rito romano, concedendo quasi una settimana in più di Carnevale. In tempi in cui si prendeva sul serio la penitenza quaresimale, si gustava forse di più la trasgressione carnevalesca, che aveva il ruolo quasi di un rito liberatorio dalle tensioni quotidiane prima di ritornare pensosi sul significato della vita e dei sacrifici che essa impone.

Oggi anche il Carnevale, come tante altre cose, rischia di essere il ricordo un po’ forzato e formale di una liturgia pagana che invita ad essere più pazzi del solito, ma senza sapere perché questo possa essere bello o liberante; il Carnevale rientra negli obblighi mondani e diventa perciò un po’ triste ed artefatto, così che lo si lascia ai bambini come momento di mascherata in cui, almeno loro, possano sognare di diventare qualche personaggio affascinante della storia o della fantasia. Ma per gli adulti che senso ha mascherarsi e sognare, in un momento in cui per motivi diversi siamo tutti più preoccupati che sereni? Non è un po’ una forzatura?

C’è però almeno un elemento del Carnevale che risulta simpatico e forse dovrebbe essere riscoperto: lo scherzo. Abbiamo un po’ tutti dimenticato il senso dello scherzo come momento di autoironia o come provocazione all’amico; abbiamo perduto la capacità di suscitare quel genuino buonumore, che nasce solo dentro l’osservazione arguta della realtà normale con i suoi paradossi e con la sua ridicola serietà. Qualche scherzo in più ci renderebbe tutti più capaci di prendere sul serio ciò che vale e di sorridere un po’ sulle nostre fisime. Quante volte facciamo questioni di stato su cose che potrebbero essere risolte con una battuta! Quante ansie quotidiane potrebbero ridimensionarsi dopo una sorpresa scherzosa! Certamente però lo scherzo riesce simpatico solo se c’è una relazione autentica, solo quando c’è la confidenza che assicura che l’altro non se la prenderà. Ci sono invece scherzi pesanti da caserma o tra compagni di classe che presuppongono la sottile cattiveria di chi vuole infierire su chi è più debole; si tratta a volte persino di vera crudeltà mentale piena di irresponsabilità che sfocia anche nella tragedia.

Lo scherzo di cui si parla vale invece perché crea buon sangue e suscita ilarità, proprio in quanto nasce dalla magnanimità di chi lo fa, ed ancor più da quella di chi lo riceve! Anche se la condizione primaria perché sia di buon gusto è che rinsaldi una relazione affettuosa.

Perciò, se è lecito fare una proposta, visto che quest’anno il venerdì grasso coincide con S. Valentino, festa degli innamorati, perché non fare un piccolo scherzo alla propria amata? La sorpresa di uno scherzo vale più degli scontati cioccolatini; ma perché la cosa riesca bisogna studiare la situazione e diventare più attenti alla realtà, così da cogliere il punto debole che dà lo spunto per dare allo scherzo quella naturalezza imprevedibile che lo rende gradevole. E allora largo alla fantasia, ma soprattutto all’affetto sincero, pronti ad offrire (a completamento di tutto)  un bel mazzo di fiori se lo scherzo sorprende ma non risulta gradito.

Per il resto, buon San Valentino anche a chi cerca l’anima gemella navigando su Internet (come ha suggerito il servizio di un telegiornale); ma attenti agli scherzi elettronici e telematici: non è detto che l’immagine comparsa sul video del vostro computer corrisponda all’anima gemella desiderata, per cui forse vale la pena di cercarla partecipando ad un ballo in maschera!